Seminario a Bologna organizzato da Aghape sul tema della riqualificazione energetica dell’esistente
Abbiamo partecipato al convegno di AGHAPE del 17 maggio a Bologna, incentrato sulla riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Di ritorno da questo seminario, ci sentiamo di riportare soprattutto una riflessione. Limitandoci a trarre alcuni indicazioni di tipo strategico, e senza addentrarci negli approfondimenti sulle tecniche di riqualificazione/ristrutturazione, è molto interessante quanto si è dedotto dall’analisi congiunta dei prossimi scenari normativi e dell’andamento degli interventi finalizzati alla detrazione IRPEF del 55% a tutto il 2010.
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Tenendo come orizzonte il 2020, quando anche gli edifici privati di nuova costruzione dovranno esprimere un fabbisogno energetico prossimo allo zero ( secondo la nota direttiva europea ), vediamo che la Regione Emilia Romagna – con le recenti modifiche normative di cui alla DGR 1366/’11 – punta ad un “ salto di classe energetica” che porti mediamente i nuovi edifici in classe B, a partire dal 31 maggio 2012 (cioè praticamente da oggi in poi ), e successivamente in classe A , a partire dal gennaio 2015. Ciò si otterrà prevalentemente coi nuovi obblighi relativi alla dotazione di fonti energetiche rinnovabili. Ad esempio, in una casetta singola di 215 mq. coperti, i pannelli fotovoltaici dovranno fornire d’ora in poi 3,3 kwp di potenza elettrica, quando fino ad oggi era richiesto solo 1 kwp (o 2 kwp se vi erano due alloggi).
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D’altro canto, le analisi statistiche dell’ENEA sull’insieme delle pratiche inoltrate per il 55% fino al 2010, indicano chiaramente che la stragrande maggioranza degli interventi ha riguardato la sostituzione degli infissi, che guarda caso è anche l’intervento che complessivamente porta al minor risparmio in termini globali. Seguono, a distanza, la sostituzione delle caldaie e la posa di pannelli solari per l’acqua calda. Gli interventi che davvero portano ad un alto risparmio energetico, cioè quelli di efficientamento complessivo dell’edificio (in termini EPi ) e quelli sull’involucro opaco, costituiscono una frazione minore o addirittura trascurabile degli interventi fiscalmente incentivati, cioè sono veramente pochi.
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Stante che dal 2013, a quanto ci è dato di sapere ad oggi, è previsto che il 55% sia eliminato o meglio confluisca nell’alveo del 36% delle ristrutturazioni in genere, è tuttavia credibile che i tecnici del Governo possano ripensare ad un parziale rilancio del 55% stesso, a condizione di mantenere, limitare e/o focalizzare gli incentivi alle categorie più impegnative, ovvero a più alto obiettivo energetico, vale a dire il comma 344 ed il comma 345 per quanto riguarda le strutture opache (muri esterni, tetti).
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Ciò mi sembra anche giustamente motivato, pur sapendo che certe lobbies ( es. quelle dei produttori di infissi ) non molleranno docilmente l’osso.