Dr. Gaetano Zanoli

Ristrutturazione edilizia corte storica adibita ad appartamenti

Titolo: Ristrutturazione edilizia corte storica adibita ad appartamenti.
Committente: Società Cooperativa Sociale
Progetto e d.l.: Ing. Gaetano Zanoli
Collaboratori: Arch.Alessandra Caliendo
Ubicazione: Castelfranco Emilia
Anno: 2018
Dimensione intervento: mq.338  S.C. netta compreso ampliamento

L’obiettivo dell’intervento è quello completare la corte residenziale ristrutturando i due fabbricati che la completano per offrire strutture residenziali assistite nel capoluogo di Castelfranco Emilia, destinate ad una utenza con disabilità grave e con dotazione di diversi gradi di assistenza.
L’intervento riguarda due piccoli edifici che fanno da ala, a guisa di corte, ad una villetta del primo novecento.
L’edificio nord-est, su due piani con scala esterna, è attualmente inagibile e da ristrutturare pesantemente per una capienza di 4 persone.
L’ edificio sud-est, anch’esso di due piani con scala esterna, deve essere parimenti ristrutturato e per esso è previsto un ampliamento che ne raddoppia di fatto le dimensioni, lasciando comunque una buona porzione di giardino vivibile al centro della corte e nella zona retrostante, opportunamente valorizzata.
Per la ristrutturazione è stata fatta una accurata analisi strutturale ed energetica al fine di conseguire l’allineamento totale con le norme vigenti per le nuove costruzioni, in vista anche di uno sfruttamento in sede di appalto del bonus fiscale “sisma-energia” con cessione del credito d’imposta. Per l’ampliamento è stata indagata sia una soluzione con tecnologia costruttiva prefabbricata in legno, onde accorciare i tempi di costruzione, sia una tecnologica tradizionale in c.a., da mettere a confronto per una opportuna valutazione del rapporto costi/benefici..

Manutenzione straordinaria ed adattamento a residenza collettiva di villetta residenziale del primo ‘900.

Titolo: Manutenzione straordinaria ed adattamento  a residenza collettiva di villetta residenziale del primo ‘900.
Committente: Società Cooperativa Sociale
Progetto e d.l.: Ing. Gaetano Zanoli
Collaboratori: Arch.Alessandra Caliendo
Ubicazione: Castelfranco Emilia
Anno: 2019
Dimensione intervento: mq.288 S.C. netta della Villa

Trattasi di una graziosa villetta a 4 livelli del primo ‘900 che forma una piccola corte insieme ai due edifici retrostanti, con facciate in muratura laterizia a faccia vista e cornici/basamenti intonacati.
La villa è vincolata dal Piano Comunale a “ristrutturazione edilizia” in senso conservativo (edifici ES-b, art.4.2.7 del RUE).
L’obiettivo dell’intervento era quello adeguare la struttura a residenza assistita, destinata ad una utenza con disabilità e con dotazione di diversi gradi di autonomia.
E’ stata realizzata una nuova rampa pedonale esterna per sopperire al dislivello del marciapiede e della quota interna di accesso sul retro, in abbinamento alla installazione di un servoscala con minimo ingombro possibile, per raggiungere il piano primo nel quale alcune modifiche distributive hanno creato una camera e servizio igienico per persona disabile.
Altri interventi di manutenzione e rinnovamento delle finiture e sostituzione di infissi ed impianti completano l’opera. Il cantiere è stato gestito in assenza di un “general contractor” ma in compresenza di più artigiani coordinati dalla D.L., ai fini di contenere i costi.

Ristrutturazione ed ampliamento di laboratori artigianali ed uffici ad uso educandato

Titolo: Ristrutturazione ed ampliamento di laboratori artigianali  ed uffici ad uso educandato
Committente: Società Cooperativa Sociale
Progetto e d.l.: Ing. Gaetano Zanoli
Collaboratori: Arch.Alessandra Caliendo
Ubicazione: Carpi
Anno: 2019
Dimensione intervento: mq.1300  S.C. netta

Si tratta di una ristrutturazione di un fabbricato ad uso attività sociali ed artigianali per persone svantaggiate, gestito da una cooperativa. E’ stato inoltre creato un grande soppalco in acciaio, antisismico ed indipendente dalla struttura in c.a. esistente, allo scopo di ampliare la superficie utile interna (laboratorio di teatro con nuovi lucernari), ricavato in uno dei doppi volumi preesistenti.
Il piano terra ospita la nuova reception con sala d’attesa ed i nuovi laboratori, realizzati con pareti in cartongesso vetrate.
Al piano primo è stato ampliato il servizio cucina per la mensa e sono stati ristrutturati i bagni con annessi spogliatoi.

Ristrutturazione di ex-capannone artigianale ad uso centro di formazione, laboratori, uffici e residenza protetta

Titolo: Ristrutturazione di ex-capannone artigianale ad uso centro di formazione, laboratori, uffici e residenza protetta
Committente: Società Cooperativa Sociale
Progetto e d.l.: Ing. Gaetano Zanoli
Collaboratori: Arch.Alessandra Caliendo
Ubicazione: Carpi
Anno: 2018-19
Dimensione intervento: mq.1.700 S.C. netta piano terra e primo – mq.137 S.C. netta appartamento

Si tratta di tipologia produttiva con struttura di tipo tradizionale a più piani, tipica dell’espansione produttiva della Carpi degli anni ’60-’70 del secolo scorso, trasformata in centro polifunzionale per una cooperativa sociale che opera nel campo dell’assistenza a giovani svantaggiati e della formazione professionale.
Nella ristrutturazione sono state impiegate pareti vetrate interne di grande pregio architettonico e sono stati rifatti tutti gli impianti con pompe di calore, sovvenzionate con contributo pubblico dal programma “Conto termico”.

Il piano terra ospita la reception con sala d’attesa e saletta riunioni oltre a nuovo ascensore e servizi igienici.
Il restante spazio al piano terra è dedicato alle attività laboratoriali.
Il piano primo è destinato ad una seconda zona laboratoriale, agli uffici e ad aule per la formazione.
Il secondo piano l’alloggio di custodia è stato modificato onde ottenere 5 posti letto con ingresso indipendente.

Complesso storico con funzione educandato e uffici

Titolo: Complesso storico con funzione educantato e uffici
Committente: Società Cooperativa Sociale
Progetto e d.l.: Ing. Gaetano Zanoli
Collaboratori: Arch.Alessandra Caliendo
Ubicazione: Carpi
Anno: 2018-19
Dimensione intervento: Edifici principali della corte storica, ad esclusione dell’ala nord-ovest già restaurata anni fa.

E’ stato redatto uno studio di fattibilità con progetto preliminare per il restauro scientifico delle facciate, da sottoporre al parere della Soprintendenza in quanto il complesso è vincolati ai sensi del D.L.
Le fasi di una corretta procedura di restauro consistono nell’analisi stratigrafica delle tinte preesistenti, nella demolizione dell’intonaco incongruo, stesura di un intonaco deumidificante al basamento ed intonaco tradizionale a calce per il resto della superficie, preparazione della superficie da tinteggiare, tinteggio a calce con terre coloranti naturali o ai silicati con differenziazione delle partiture architettoniche.
Lo studio comprende anche l’analisi del degrado delle travature lignee del tetto del corpo principale (villa).

Restauro e miglioramento sismico del Municipio storico di S.Felice sul Panaro

Committente: Comune di S.Felice s.P. (Mo)

Progetto e DL: Cooprogetti s.c.r.l.  di Pordenone – Studio Ing. Arch.Gaetano Zanoli

Collaboratori: Arch. Alessandra Caliendo

Ubicazione: S.Felice sul Panaro – via Giuseppe Mazzini

Anno: indagini e progetto preliminare 2015-2016 progetto esecutivo 2017-2019

Dimensione Intervento: Sup.Utile lorda mq 2.426 (escluso cortile interno)

Descrizione :  La proposta progettuale, considerando lo stato di forte degrado in cui si trova il Palazzo dopo il sisma del maggio 2012, è stata sviluppata  perseguendo sia la salvaguardia  dei pochi elementi di caratterizzazione architettonica che si sono sedimentati nel tempo e che  costituiscono gli attuali elementi di riconoscibilità storico-formale dell’edificio, sia cercando di fornire una risposta alle esigenze dell’Amministrazione Comunale che puntava, nei limiti del possibile compatibilmente col vincolo della Soprintendenza, ad una riqualificazione interna degli spazi ed una migliore accessibilità all’edificio. Gli elementi degni di attenta conservazione sono le facciate storiche che si attestano su via Mazzini (piazza della  Rocca) e via Campi, le sale principali del piano primo prospettanti la piazza, lo stretto corridoio centrale coperto da voltini a crociera al piano terra e primo, l’androne di collegamento tra via Mazzini e la corte interna con i locali  che si articolano, al piano terra, sulla destra della stessa galleria e sulla sua sinistra ove si  collocano sotto i vani dei piani superiori un’altra proprietà (attuale sede del  Partito Democratico). Proprio la presenza di vani facenti parte di un edificio adiacente ha comportato la progettazione strutturale contestuale per i due edifici contigui. Il progetto, inoltre, prevede la ricostruzione dello “scalone” ottocentesco, che storicamente ha  caratterizzato l’ala principale del Palazzo, portando in evidenza le antiche colonne e volte  presenti, in parte, ma attualmente inglobate nelle pareti, eliminando la scala in cemento armato costruita incongruamente negli anni ’80: al suo posto viene proposto un volume vetrato leggero affacciato sul cortile interno. Gli interventi strutturali previsti, numerosi e consistenti, risultano fondamentali per la  messa in sicurezza dell’edificio a seguito dei danni provocati dal sisma e per restituire valore e dignità ad un edificio importante come quello della sede municipale: rifacimento del tetto con struttura lignea più leggera, consolidamento delle fondazioni e di tutte le murature portanti.  Un ulteriore intervento sostanziale riguarda l’uniformazione della quota dei piani di calpestio dei solai, che attualmente presentano livelli differenti. Tale intervento risulta necessario al fine di rendere l’edificio il più possibile accessibile, anche a persone disabili, ed è contestuale al rafforzamento strutturale dei piani.

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gennaio 23, 2020Gaetanoslide-homepage

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Nuova costruzione di due case abbinate speculari

Committente: Privato

Progetto e DL: Ing. Gaetano Zanoli – Arch. Alessandra Caliendo

Ubicazione: S. Croce di Carpi (Mo)

Anno: 2014 progetto – 2019 fine lavori

Dimensione Intervento: S.U. lorda mq 411 – S.C. netta mq 257 (entrambe le unità)

Descrizione :  Si tratta di due unità identiche e speculari progettate per due giovani fratelli, nell’ambito di un Piano Particolareggiato per un nuovo ambito residenziale nella frazione di S.Croce ovest.

L’impostazione del progetto è partita:

a)  da un rigoroso esame delle esigenze dell’utenza, con individuazione delle abitudini e dei desideri del Committente;

b) e, una volta fissati lo schema ed il volume architettonico, da un confronto di costi fra diversi tipi di muratura portante antisismica, al fine di individuare il miglior rapporto fra costi e prestazioni energetiche dell’involucro.

Le soluzioni strutturali esaminate e confrontate fra loro sono:

-        Termolaterizio Wienerberger cm.30 (Porotherm senza perlite) + cappotto polistirene grafitato cm.8

-        Termolaterizio Wienerberger cm.30 (Porotherm Plan Plus 30 con perlite) + intonaco isolante

-        Termolaterizio Normablok Più sismico S40 cm.40 senza cappotto (isolante interno)

-        Blocchi sismici AAC – YTONG (calcestruzzo aerato autoclavato) cm.36 + cappotto EPS Rofix cm.6

-        Blocchi Isotex 44/18 senza cappotto

-        Blocchi Isotex 30 + cappotto cm.10 o 14

-        Blocchi Normablok S40 da 40 cm di spessore con fori riempiti in polistirene additivato.

I parametri di confronto utilizzati:

-          peso (portanza, sfasamento onda termica)

-          trasmittanza

-          spessore

-          indice di prestazione energetica (kwh/mq/anno)

-          costo a mq di muratura

La scelta finale si è orientata, dopo una ulteriore ricerca di affinamento sul mercato ed a seguito di un aggiornamento dei parametri normativi richiesti dalle DGR regionali, su blocchi di laterizio rettificato sismico ditta Decorus ThermoPlan MZ MAXXI cm.42,5 con lana minerale idrofobizzata, tecnologicamente avanzati, importati dalla Germania, senza bisogno di alcun cappotto. La veste architettonica è semplice ma piacevole, con le pareti esterne tinteggiate in colori chiari e la copertura in legno, con sovrastante impianto fotovoltaico che alimenta due pompe di calore, una per ciascuna unità. Le falde sul lato est hanno un risvolto morfologico particolare, dato dalla volontà di dare ai pannelli solari termici un orientamento ottimale verso sud. Il lay-out ed il programma di cantiere, nonché il contratto di appalto, hanno tenuto conto della necessità di individuare, per ragioni economiche,  due fasi di utilizzo di ogni casa:

-  Prima fase in cui il piano terra funge da miniappartamento completo di camera matrimoniale, con il piano primo ancora da rifinire;

-  Seconda fase in cui il piano primo viene completato con le finiture, e diventa il piano notte;

-  Vi è poi la predisposizione di un soppalco in legno, sopra alle camere del piano primo, che rappresenta il massimo sfruttamento possibile degli spazi messi a disposizione dalla densità edilizia prescritta dal Piano Regolatore.

La composizione distributiva finale contempla:

- Al piano terra: soggiorno, pranzo, cucina, autorimessa e bagno.

- Al piano primo: tre camere e doppi servizi, un balcone, un terrazzo coperto, ed un soppalco.

 

Demolizione e ricostruzione di abitazione unifamiliare

Committente: Privato

Progetto e DL: Ing. Gaetano Zanoli

Collaboratori: Arch.Isabella Colarusso

Ubicazione: Migliarina di Carpi (Mo)

Anno: 2010 progetto – 2015 fine lavori

Dimensione Intervento: Sup.Utile lorda mq 192

Descrizione Si tratta di uno dei pochissimi esempi di applicazione, in Provincia, del cosiddetto “Piano Casa” e relativa Legge Regionale n°6/2009, mediante demolizione e ricostruzione – con ampliamento del 35% – di una casetta preesistente, osservando parametri di risparmio energetico maggiorati del 25% rispetto ai minimi prescritti dalla normativa vigente. Dal punto di vista energetico, quindi, il risultato del progetto  – con involucro in laterizio e cappotto esterno, nonché copertura in legno con isolamento di spessore cm.10 in lana di roccia idrorepellente a bassa biopersistenza  – è il raggiungimento della Classe B  (EPi= 55,13 Kwh/mq anno, trasmittanza parete esterna U= 0,246 W/mq K), che per l’epoca era un ottimo standard. Un impianto fotovoltaico posto sul tetto dell’autorimessa, che insieme ai pannelli solari termici per la produzione di acqua calda costituisce la fonte di energia rinnovabile, fornisce 1,25 Kwp di energia elettrica. L’intervento è consistito nella demolizione della casetta esistente e nella ricostruzione di una nuova casa di abitazione unifamiliare più ampia, a due piani, con struttura antisismica in cemento armato e laterizio. L’architettura, dato l’ambiente della frazione circondato dalla campagna, richiama le tipologie tradizionali del contesto ma con linee più semplici e pure, rese ancora più attuali dalle bianche facciate e dalla scelta di un tetto in alluminio grigio. Il progetto propone una pianta ad “L” affiancata ad un’ala aggiuntiva ad uso autorimessa, connesse da un porticato passante. Sulla facciata principale, fronte strada, è proposta una alta vetrata che da’ luce al doppio volume della zona pranzo con scala interna, ed è mitigata da frangisole in grigliato orizzontali. Gli ambienti del piano primo hanno soffitto inclinato con orditura lignea a vista.

La composizione distributiva contempla:

-        Al piano terra: soggiorno-pranzo a doppio volume, cucina, disimpegno, locale tecnico e bagno.

-        Al piano primo: due camere singole e bagno comune, più camera matrimoniale con bagno privato.

 

 

Piano del colore

settembre 14, 2016GaetanoNews

E’ stato approvato, nella seduta del Consiglio Comunale di Concordia sulla Secchia del 12 luglio 2016, il nuovo PIANO DEL COLORE del Centro Storico, redatto dallo studio Zanoli.

L’Amministrazione Comunale di Concordia ha ritenuto che un processo globale ed armonico di rilancio dopo il disastroso terremoto del 2012 non potesse fare a meno degli strumenti urbanistici messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna, quali il Piano della Ricostruzione – secondo la L.R.16/2012 – ed anche di un Piano del Colore quale suo idoneo corollario. Lo studio Zanoli ha sposato in pieno tali obiettivi, condividendoli e perseguendoli con un metodo di lavoro pragmatico e concreto, seppure dotato dei necessari presupposti teorici.

Nel cercare la qualità urbana anche attraverso la percezione del colore, vi è la convinzione che un approccio corretto ed un’attenzione consapevole al contesto in cui si vive generano un ambiente gradevole e dimostrano un’affezione ai luoghi, positiva per chi li vive quotidianamente. Sviluppare nei cittadini di Concordia un profondo legame col proprio centro storico sarà di stimolo alla sua salvaguardia per garantirne una piena riappropriazione, evitando che il risultato della ricostruzione si traduca di fatto in uno snaturamento incontrollato delle caratteristiche storico-architettoniche ed ambientali dello stesso.

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Piano del Colore del centro storico di Concordia s.Secchia

settembre 1, 2015GaetanoUrbanistica
Titolo: Piano Urbanistico del Colore in appendice al Piano della Ricostruzione
Committente: Comune di Concordia
Progetto e DL: Ing. Gaetano Zanoli
Ubicazione: Concordia sulla Secchia (Mo)
Anno: 2014-2015
Dimensione Intervento: Perimetro del centro storico del capoluogo
Descrizione :

L’Amministrazione Comunale di Concordia ha ritenuto che un processo globale ed armonico di ricostruzione dopo il disastroso terremoto del 2012 non potesse fare a meno degli strumenti urbanistici messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna, quali il Piano della Ricostruzione – secondo la L.R.16/2012 – ed anche di un Piano del Colore quale suo idoneo corollario. Nel cercare la qualità urbana anche attraverso la percezione del colore, vi è la convinzione che un approccio corretto ed un’attenzione consapevole al contesto in cui si vive generano un ambiente gradevole e dimostrano un’affezione ai luoghi, positiva per chi li vive quotidianamente. Sviluppare nei cittadini di Concordia un profondo legame col proprio centro storico sarà di stimolo alla sua salvaguardia e a garantirne una piena riappropriazione.

Il Piano del Colore di Concordia si vuole collocare fra quelli “non autoritari” che coinvolgano la partecipazione dei cittadini, sia mantenendo una componente di flessibilità nel breve processo di formazione delle scelte cromatiche e materiche, sia lasciando spazio a Committenti, Professionisti ed Imprese nonché ai produttori dei materiali.
Il Piano del Colore di Concordia si pone i seguenti obiettivi:
1) Rafforzare la qualità urbana attraverso la coerente applicazione dei criteri di conservazione e salvaguardia anche alle facciate, ai loro elementi architettonici ed ai loro colori
2) Redigere uno strumento complementare a quelli urbanistici, di orientamento per le scelte cromatiche e materiche, per aiutare i tecnici e gli operatori, sia pubblici che privati, ad affrontare l’ultimo ma non meno importante passaggio del tinteggio finale nel processo di ricostruzione
3) Stimolare un inizio di un percorso di conoscenza approfondita e di studio delle cromie tradizionali, delle tecniche e dei materiali tradizionali e più idonei alla conservazione del centro storico e della sua identità
4) Valorizzare l’ ”edilizia minore” seriale del tessuto storico di base, ed in particolare del nucleo ad alta qualità potenziale costituito dalle cortine edilizie delle vie principali (Pace e Don Minzoni)
5) Riconoscere ai progettisti un ruolo propositivo e di approfondimento
6) Consentire la creazione di una banca dati informatica relativa agli edifici del centro storico, facilmente consultabile e confrontabile poiché redatta con la medesima modulistica di base.
7) Incentivare criteri di coerenza e di compatibilità delle scelte cromatiche di progetto con le caratteristiche architettoniche, compositive, tipologiche, formali e materiche degli edifici.
7) Incentivare l’integrazione e la compatibilità degli interventi rispetto al contesto attraverso la valutazione del campo visivo prossimo e di quello d’insieme.

Partendo dalla schedatura del Piano della Ricostruzione, è stata ricava e successivamente estesa una schedatura finalizzata solo al tema del colore e del restauro delle facciate.
La Scheda è formata da tre pagine:
inquadramento planimetrico ed individuazione/numerazione della UMI e del corpo di fabbrica, esito della scheda Aedes, categoria di intervento
rilievo fotografico dello stato di fatto e riferimenti storici/foto-iconografici
indicazioni di progetto
Esaminando lo stato di fatto, si sono potute individuare delle casistiche ricorrenti negli edifici, rispetto alla finitura delle facciate principali, che sono di fatto servite per proporre dei criteri di progetto.

Il Piano del Colore è composto dai seguenti elaborati:
A – Relazione illustrativa
B – Tavola planimetrica generale con perimetrazione ed individuazione/numerazione delle U.M.I e degli edifici schedati
C – N° 167 Schede operative di analisi ed intervento per i singoli edifici, fra i quali sono compresi ed individuati quelli facenti parte delle U.M.I. (unità minime di intervento) definite dal Piano della Ricostruzione
D – Prospetti d’insieme delle vie Pace – est ed ovest – e Don Minzoni (fronti stradali significativi / esemplificativi)
E – Norme Tecniche di Attuazione
F – Allegati tecnici:
F1 – Tabulato di riepilogo schede
F2 – Abaco riassuntivo dei colori
F3 – Glossario / ricette / tecniche
F4 – Elenco delle terre naturali
F5 – Elenco delle ditte produttrici

Recupero e miglioramento sismico del Municipio storico di S.Felice sul Panaro

settembre 1, 2015GaetanoNews

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E’ stato assegnato ad un raggruppamento di professionisti, comprendente lo studio Zanoli, la Cooprogetti di Pordenone ed il dr.Alessandro Maccaferri, l’importante incarico di redazione del progetto preliminare-definitivo-esecutivo e direzione lavori per l’intervento di pieno recupero, con parziale ristrutturazione e miglioramento sismico, della sede municipale di S.Felice sul Panaro, fortemente danneggiata dal terremoto del maggio 2012 e tuttora inagibile.

Ad oggi sono state già fatte accurate analisi con rilievo dello stato di fatto, l’analisi storico-critica, la mappatura dei danni, la ricostruzione dell’organismo strutturale, oltre a diversi incontri con l’Ufficio tecnico Comunale, gli Amministratori ed i dirigenti per stendere criteri funzionali di riordino delle destinazioni d’uso.
Alcune funzioni non torneranno nella sede storica (ad esempio, gli uffici tecnici ed i servizi sociali, che rimarranno nella nuova sede di piazza Italia), mentre troveranno posto nuovi spazi e funzioni che incentivino il rapporto aperto e diretto con la cittadinanza e la massima trasparenza ed accessibilità.
E’ già pressoché pronta una proposta progettuale preliminare che sarà posta nel mese di settembre al vaglio del Comune e della Regione, che finanzia parzialmente l’opera, nonché alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Culturali.

 

Miglioramento sismico del Municipio di Maranello

Titolo: Sede municipale  – Opere di miglioramento sismico
Committente: Maranello Patrimonio s.r.l.
Progetto e DL: Ing. Gaetano Zanoli – Ing.Tiberio Altinier
Ubicazione: Maranello
Anno: 2013-2016
Dimensione Intervento: Sup. lorda  mq.  1900 circa più il sottotetto
Importo dell’intervento: circa 700.000 euro
Descrizione : Il Municipio di Maranello è ubicato in Piazza Libertà n.33, ed è stato edificato negli anni 1937-1939.
L’intervento è in parte finanziato dalla Regione Emilia-Romagna ai sensi dell’Ordinanza PCM del 29-02-2012 n°4007 “Attuazione dell’art.11 del D.L. 28-04-2009 n°39 convertito con modificazioni nella Legge 24-06-2009 n°77” e successivo Decreto PCM 16-03-2012.
L’edificio è soggetto a vincolo storico-architettonico “ope legis” e sul progetto è richiesto il parere della Soprintendenza BB.AA.CC.
Sull’edificio è stata condotta una Analisi Storico-critica molto accurata ai sensi dell’Art.8.5.1 NTC 2008, a partire dall’esame del progetto originario del 1937 e dei due successivi ampliamenti del 1972 e 1980, fino ai numerosi stralci di “Sistemazione a adeguamento funzionale” portati avanti dal 1996 fino ai primi anni 2000.
Il fronte è caratterizzato da un ingresso principale, evidenziato da una scalinata d’invito con pronao e massicce colonne, posto in asse al corpo di fabbrica e da una torre “Littoria”, alta 24 metri, disposta asimmetricamente rispetto al fronte principale, secondo i canoni propri della architettura dell’epoca.
Strutturalmente Il Municipio di Maranello si presenta quindi oggi come un edificio a tre piani (piano interrato, piano rialzato, piano primo) con pianta conformata ad “L”, leggermente irregolare con modesti aggetti e rientranze. La struttura è costituita da murature portanti rivestite in parte con una testa esterna in mattoni comuni a faccia vista; i solai in laterocemento sia per la parte originaria, sia per i due ampliamenti. Il tetto ha struttura in legno nella parte originaria e nel primo ampliamento, mentre è in laterocemento nel secondo ampliamento.
La difficoltà del progetto è consistita, da una parte, nel rispettare le parti originarie ancora conservate e tutelate dal vincolo e, dall’altra, nel non stravolgere il lay-out funzionale esistente.

Tipologie di intervento previste dal progetto:
1) Inserimento di nuovi tratti di muratura portante con funzione di controvento in direzione parallela alla facciata con relative fondazioni a partire dal piano seminterrato.
2) Rinforzo strutturale di pareti portanti interne esistenti per elevare la relativa resistenza a taglio e la robustezza complessiva, tramite rivestimento in intonaco strutturale armato di fibra di vetro o aramidica, utilizzando una matrice di malta a base di calce che consente di mantenere:
3) Rinforzo strutturale tramite diatonatura o inspessimento di alcune pareti portanti interne.
4) Rinforzo strutturale tramite diatonatura di tutte le pareti portanti perimetrali esterne ai piani rialzato e primo nonché torre littoria, per collegare il rivestimento esterno a faccia vista alla muratura interna.
Il tipo di intervento, da condurre con diligenza e precisione, prevede il ripristino tale e quale del paramento a faccia vista con gli stessi mattoni previamente rimossi e ricollocati con uno spessore inferiore, in modo che ciascun diatono, costituito da mattoni pieni nuovi delle stesse dimensioni, rimanga nascosto all’interno della muratura perimetrale.
5) Cerchiatura metallica degli impalcati della torre a partire dal livello del piano primo in su, con profilati interni in acciaio che rimangono a vista.
6) Ripristino della continuità strutturale delle fasce sottofinestra in finto travertino, laddove la muratura si assottiglia, con pannello trattato con pittura a “effetto travertino”.


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