Miglioramento sismico del Municipio di Maranello
Committente: Maranello Patrimonio s.r.l.
Progetto e DL: Ing. Gaetano Zanoli – Ing.Tiberio Altinier
Ubicazione: Maranello
Anno: 2013-2016
Dimensione Intervento: Sup. lorda mq. 1900 circa più il sottotetto
Importo dell’intervento: circa 700.000 euro
Descrizione : Il Municipio di Maranello è ubicato in Piazza Libertà n.33, ed è stato edificato negli anni 1937-1939.
L’intervento è in parte finanziato dalla Regione Emilia-Romagna ai sensi dell’Ordinanza PCM del 29-02-2012 n°4007 “Attuazione dell’art.11 del D.L. 28-04-2009 n°39 convertito con modificazioni nella Legge 24-06-2009 n°77” e successivo Decreto PCM 16-03-2012.
L’edificio è soggetto a vincolo storico-architettonico “ope legis” e sul progetto è richiesto il parere della Soprintendenza BB.AA.CC.
Sull’edificio è stata condotta una Analisi Storico-critica molto accurata ai sensi dell’Art.8.5.1 NTC 2008, a partire dall’esame del progetto originario del 1937 e dei due successivi ampliamenti del 1972 e 1980, fino ai numerosi stralci di “Sistemazione a adeguamento funzionale” portati avanti dal 1996 fino ai primi anni 2000.
Il fronte è caratterizzato da un ingresso principale, evidenziato da una scalinata d’invito con pronao e massicce colonne, posto in asse al corpo di fabbrica e da una torre “Littoria”, alta 24 metri, disposta asimmetricamente rispetto al fronte principale, secondo i canoni propri della architettura dell’epoca.
Strutturalmente Il Municipio di Maranello si presenta quindi oggi come un edificio a tre piani (piano interrato, piano rialzato, piano primo) con pianta conformata ad “L”, leggermente irregolare con modesti aggetti e rientranze. La struttura è costituita da murature portanti rivestite in parte con una testa esterna in mattoni comuni a faccia vista; i solai in laterocemento sia per la parte originaria, sia per i due ampliamenti. Il tetto ha struttura in legno nella parte originaria e nel primo ampliamento, mentre è in laterocemento nel secondo ampliamento.
La difficoltà del progetto è consistita, da una parte, nel rispettare le parti originarie ancora conservate e tutelate dal vincolo e, dall’altra, nel non stravolgere il lay-out funzionale esistente.
Tipologie di intervento previste dal progetto:
1) Inserimento di nuovi tratti di muratura portante con funzione di controvento in direzione parallela alla facciata con relative fondazioni a partire dal piano seminterrato.
2) Rinforzo strutturale di pareti portanti interne esistenti per elevare la relativa resistenza a taglio e la robustezza complessiva, tramite rivestimento in intonaco strutturale armato di fibra di vetro o aramidica, utilizzando una matrice di malta a base di calce che consente di mantenere:
3) Rinforzo strutturale tramite diatonatura o inspessimento di alcune pareti portanti interne.
4) Rinforzo strutturale tramite diatonatura di tutte le pareti portanti perimetrali esterne ai piani rialzato e primo nonché torre littoria, per collegare il rivestimento esterno a faccia vista alla muratura interna.
Il tipo di intervento, da condurre con diligenza e precisione, prevede il ripristino tale e quale del paramento a faccia vista con gli stessi mattoni previamente rimossi e ricollocati con uno spessore inferiore, in modo che ciascun diatono, costituito da mattoni pieni nuovi delle stesse dimensioni, rimanga nascosto all’interno della muratura perimetrale.
5) Cerchiatura metallica degli impalcati della torre a partire dal livello del piano primo in su, con profilati interni in acciaio che rimangono a vista.
6) Ripristino della continuità strutturale delle fasce sottofinestra in finto travertino, laddove la muratura si assottiglia, con pannello trattato con pittura a “effetto travertino”.
Miglioramento sismico di stabilimento industriale
Committente: Azienda Privata
Progetto e d.l. strutturali: Ing. Gaetano Zanoli – Ing.Tiberio Altinier
Ubicazione: Rio Saliceto
Anno: 2012-2015
Dimensione : S.C. = 4.101,79 mq netti
Descrizione: Trattasi di progetto per il ripristino danni, messa in sicurezza e miglioramento sismico al 60% di uno stabilimento produttivo, che ha subito diversi danni a seguito del sisma del 20 e 29 maggio 2012. Gli obiettivi sono relativi al ripristino dei danni, alla eliminazione delle carenze indicate dal D.L. 74/2012 (Legge 122/2012), nonché al miglioramento sismico dell’intera struttura fino al raggiungimento del livello di sicurezza pari al 60%. L’intervento ammonta ad un importo complessivo dei lavori al netto di Iva di 538.000 euro circa.
Lo stabilimento è composto da tre unità strutturali distinte ed accostate I primi capannoni hanno struttura simile, a due campate con travi in c.a.p a doppia falda, mentre il terzo capannone è a campata unica. Le coperture sono realizzate in gran parte in tegoli “Pi greco” in c.a.p., in parte in lastre. Le altezze e gli interassi, come le sezioni dei pilastri, sono generalmente variabili. Le luci degli edifici 1 e 2 sono di circa 15. 00 m e l’altezza è di circa 8.00 m, mentre gli interassi tra i pilastri variano da circa 5.70 m (per l’edificio 2) a 8.00 m (per l’edificio 1). L’edificio 3 invece ha altezza inferiore, circa 6.50 m, e luce delle travi di circa 17.00 m, mentre l’interasse tra i pilastri è di 6.50 m. Le geometrie dei pilastri sono variabili sia in termini di dimensioni che di quantitativi di armatura.
Il progetto si prefigge di riparare i danni subiti dal terremoto come le diverse lesione alle murature di tamponamento esterne, le crepe interne delle murature dei tamponamenti e dei muri divisori, nonché la sistemazione delle fessure tra pilastri e murature di tamponamento.
Al fine di sopperire alle carenze strutturali e ridurre la vulnerabilità dell’edificio si sono presi i seguenti provvedimenti:
collegamenti tra travi e pilastri eseguito tramite profilo UPN e piastre collegate tra di loro tramite barre filettate passanti all’interno della trave e barre resinate sulle facce del pilastro
messa in sicurezza dei tegoli di copertura del fabbricato poggianti su le travi dei telai centrali effettuata con l’ausilio di un profilo a L accoppiato collegante le nervature di due tegoli con l’ appoggio sulla trave, opportunamente vincolata con l’utilizzo di barre filettate e bulloni
nuova fondazione di collegamento tra tutti i plinti perimetrali dei tre edifici
cerchiatura orizzontale e controventature verticali realizzate con profili metallici (HEA, IPE e tubolari) realizzate sia esternamente che internamente ai tre fabbricati
Riparazione e miglioramento sismico di abitazione rurale e servizi agricoli annessi
Committente: Privato
Progetto e d.l. strutturali: Ing. Gaetano Zanoli
Ubicazione: Limidi di Soliera
Anno: 2012-2015
Dimensione : S.C. = 470 mq netti
Descrizione: Tipico edificio rurale “casa reggiana” con abitazione e stalla-fienile, in muratura del XIX° secolo, di due piani fuori terra e sottotetto a pianta rettangolare con solai in laterocemento, legno e voltini in mattoni pieni in foglio, e copertura in legno.
L’edificio ha ad est la parte rustica con stalle in disuso al piano terra e fienile a doppio volume al piano superiore, e la parte ad ovest abitativa, già in parte rimaneggiata con le creazione di una scala in cemento armato.
Delle due stalle, una parte ha ancora i tre volti a “spina di pesce” in tavelle antiche e due pilastrini tipici a sezione tonda, mentre la parte orientale ha per soffitto un vecchio e degradato solaio tipo Bausta in laterocemento. Ad est del corpo principale è presente una tettoia adibita a deposito attrezzi , costruita in economia con sistema misto, che viene considerata come unità strutturale a se stante.
A sud-ovest vi è un volume aggiuntivo su due piani, che in tutta evidenza è frutto di una successiva addizione ed è una superfetazione che si è deciso di demolire.
Il fabbricato è stato classificato inagibile con esito E.
Le opere di miglioramento consistono in:
- demolizione della superfetazione
- consolidamento delle fondazioni esistenti
- raddoppio delle murature portanti perimetrali dove vi è una sola testa o dove i due paramenti murari non hanno ammorsature
- riparazione e rafforzamento delle murature in tutte le zone lesionate, senza modificarne possibilmente la rigidezza e la duttilità, mediante applicazione di rete in fibra di vetro su matrice di malta strutturale fibrorinforzata, e – ove occorre in base alla dimensione delle lesioni – con la modalità del “scuci-cuci”e inserimento di barre agli angoli delle murature come cucitura armata
- sostituzione del solaio Bausta deteriorato
- inserimento di catene
- costruzione di cordoli in c.a. di sommità fra muri e tetto
Preventivamente sono stati fatti saggi di scavo sulle fondazioni e prove di resistenza sulla muratura con il metodo dei martinetti piatti.
Complessivamente è stato assegnato un contributo con “Cambiale Errani” di circa €.286.000,00.
Riparazione e riduzione della vulnerabilità per Villa storica
Committente: Privato
Progetto e d.l. strutturali: Ing. Gaetano Zanoli
Ubicazione: Rio Saliceto
Anno: 2012-2015
Dimensione : S.C. = 957,56 mq netti
Descrizione: Trattasi di una Villa storica, risalente almeno all’800, utilizzata come foresteria da parte di una nota ditta metalmeccanica. Fanno parte della villa quattro alloggi ed alcuni locali comuni al piano terra. L’ immobile ha subìto diversi danni, in particolare nel sottotetto e nella parte alta del vano scala, coperto da una volta a padiglione a pianta rettangolare, in mattoni posti in foglio, decorata all’intradosso con bei motivi pittorici, e culminante con lucernario. Il fabbricato ha avuto un primo esito E di edificio totalmente inagibile, ma successivamente declassato con perizia asseverata a esito C di edificio temporaneamente inagibile.
Le pareti portanti sono realizzate con mattoni pieni 6x14x28 cm a formare una muratura di spessore 30 cm, i solai intermedi sono prevalentemente in travi in legno ricoperte da cannicciato intonacato. La copertura in legno è per metà dotata di tavolato, per metà ne è priva: il solaio inclinato a quattro falde è composto da travi e terzere con travetti e tavelle in laterizio intonacate, ad esclusione dalla porzione nord-ovest, la quale presenta solo cantinelle a sostegno dei coppi.
Gli interventi in progetto sono finalizzati alla riparazione dei danni, alla rimozione delle cause di pericolosità ed, in parte, miglioramento della risposta strutturale e del sistema di connessioni verticali ed orizzontali, con la conseguenza di un maggiore grado di sicurezza nei confronti delle future azioni sismiche. Gli interventi sono così classificabili:
1. interventi volti a ripristinare la continuità della struttura muraria ed incrementare la resistenza dei setti alle azioni complanari tramite:
ripristino delle murature lesionate mediante rimozione dell’intonaco, pulitura profonda delle lesioni e stuccatura delle stesse per tutte le lesioni e ove necessario, riparazione con scuci-cuci delle lesioni e nuove ammorsature alla muratura esistente. Posa di rete FRP con matrice di malta strutturale su lesioni passanti su muri portanti e su tutte le zone sottofinestra lesionate delle fasce di piano.
2. interventi volti a ridurre la vulnerabilità dell’edificio:
inserimento di quattro catene nella porzione dal vano scala a livello del sottotetto con piastra angolare per l’ancoraggio alle murature interne portanti
rinforzo all’estradosso della volta a padiglione in muratura con rete FRP e malta strutturale
3. interventi volti ad uniformare la rigidezza della copertura:
smontaggio del manto di copertura e dei travetti con posa di nuovo tavolato in legno e manto impermeabilizzante in luogo delle “cantinelle” nella parte ovest del tetto, e rimontaggio del manto di copertura in coppi con contestuale eliminazione dei movimenti che hanno causato infiltrazioni di acqua piovana.
Miglioramento sismico di capannone prefabbricato
Committente: Privato
Progetto e d.l. strutturali: Ing. Gaetano Zanoli – Ing.Roberto Marchesini
Ubicazione: Carpi
Anno: 2012-2014
Dimensione : S.C. = 2.211,63 mq netti
Descrizione:
Trattasi di un progetto per il ripristino danni e miglioramento sismico di un capannone produttivo sito a Carpi in zona produttiva di Fossoli (PIP), di proprietà di una ditta di confezioni.
L’immobile ha subito diversi danni a seguito del sisma del 20 e 29 maggio 201 e la realizzazione del progetto comprende sia il ripristino dei danni, che il posizionamento dei vari elementi metallici al fine di eliminare le carenze prescritte dal D.L. 74/2012 e della Legge 122/2012, nonché il miglioramento sismico dell’intera struttura fino al raggiungimento del livello di sicurezza pari al 60% di quello previsto per una nuova costruzione. L’intero intervento prevede un importo complessivo dei lavori, coperto dal contributo richiesto ed ottenuto con procedura telematica SFINGE, pari a €.170.000 circa.
Il fabbricato è in struttura portante prefabbricata in c.a. a travi e pilastri, con alcune pareti interne in tradizionale laterizio, ed in particolare:
Plinti a bicchiere
Pilastri
Capriate a doppia pendenza
Tegoli di copertura a “TT”
Tamponamenti esterni in pannelli prefabbricati pesanti.
Il progetto si prefigge di riparare i danni subiti dal terremoto come il cedimento del controsoffitto della zona uffici, lesioni ai pilastri in c.a., ai collegamenti tra pilastri e capriate, ai tamponamenti ed ai collegamenti tra tamponamenti e pilastri.
Al fine di sopperire alle carenze strutturali e ridurre la vulnerabilità dell’edificio si sono presi i seguenti provvedimenti:
Collegamento tra trave e pilastro eseguito tramite due piastre collegate tra di loro tramite una barra filettata passante all’interno della trave e delle forcelle del pilastro
Messa in sicurezza dei tegoli di copertura del fabbricato poggianti su le travi dei telai centrali effettuata con l’ausilio di una piastra collegante le nervature di due tegoli adiacenti in semplice appoggio sulla trave, opportunamente vincolata con l’utilizzo di bulloni
Messa in sicurezza dei tegoli di copertura del fabbricato poggianti su le travi dei telai laterali effettuata con l’ausilio di due piastre colleganti le nervature dei tegoli con la trave, saldate tra di loro, irrigidite con l’utilizzo di un fazzoletto, ed opportunamente vincolate al calcestruzzo con l’utilizzo di bulloni.
Cerchiatura dei pilastri con profilati di acciaio a “L” e staffe di collegamento
Ricostruzione con struttura in legno di abitazione rurale
Committente: Privato
Progetto e d.l. strutturali: Ing. Gaetano Zanoli – Geom. Vanni Bellei
Ubicazione: Limidi di Soliera
Anno: 2012-2014
Dimensione : S.C. = 268 mq netti
Descrizione: L’ edificio era costituito da un’unica unità strutturale isolata, a pianta con geometria abbastanza regolare, con altezza in gronda di ml.7,80 su tre piani (due + sottotetto), ed un corpo a nord posto su un piano solo. L’impianto strutturale era caratterizzato da tecniche costruttive e materiali tradizionali, risalenti al periodo di costruzione (fine ‘800 o primi del XX secolo), ed ha riportato notevoli danni.
La struttura portante era in mattoni pieni con solai intermedi in legno e in parte in laterizio. Il solaio di copertura e la parte più alta relativa al sottotetto erano frutto di un intervento recente con travi in c.a. e tavelloni , che aveva reso molto pesante il “cappello” dell’edificio creando poi i danni ai piani inferiori sulla spinta del terremoto.
L’immobile ha avuto esito E di edificio inagibile che poi in sede di valutazione più approfondita è risultato essere un E3, con conseguente possibilità di completa demolizione e ricostruzione.
Il progetto è consistito nella ricostruzione abbastanza fedele della tipologia distributiva, a parità di volume, adottando una tecnologia antisismica in legno, con montaggio di pareti a secco sia portanti che divisorie, e montaggio in cantiere, su fornitura da parte di una delle più importanti ditte di costruzioni in legno dell’Alto Adige. La struttura lignea appoggia su una platea di fondazione in cemento armato.
Ciò ha permesso l’adeguamento totale alle vigenti norme antisismiche ed il contestuale raggiungimento della Classe energetica A, con conseguente notevole miglioramento energetico.
Adeguamento sismico di casa con esito E3
Committente: Privato
Progetto e d.l. strutturali: Ing. Gaetano Zanoli – Ing.Tiberio Altinier
Ubicazione: Novi di Modena
Anno: 2012-2015
Dimensione : S.C. = 379,23 mq netti
Descrizione: L’ edificio oggetto di intervento è costituito da un corpo principale che si sviluppa su 3 piani fuori terra (compreso il sottotetto abitabile) e un corpo di servizio annesso e adiacente di altezza minore. L’impianto strutturale dell’edificio è caratterizzato da tecnica costruttiva e materiali risalenti almeno ai primi anni del XX secolo. : muri in mattoni pieni, i solai e tetto in legno, volte di laterizio.
Il fabbricato dopo il sisma si presentava molto danneggiato, ed è stato dichiarato inagibile con esito E3: con tale livello operativo, lo si sarebbe potuto demolire e ricostruire totalmente , ma i proprietari desideravano il suo recupero in senso conservativo per ragioni affettive, anche se non è vincolato, pertanto sono stati previsti interventi di totale adeguamento alle norme sismiche, in particolare:
- Rinforzo delle strutture di fondazione con doppio cordolo in cemento armato;
- Fasciatura di ritenzione generale della scatola muraria, tramite cerchiature in fibra di carbonio per il primo e secondo solaio atte a sostituire i cordoli di collegamento mancanti fra muri e solai, ed evitare l’innescarsi di meccanismi di collasso per ribaltamento di pareti fuori dal piano ovvero per ottenere un comportamento scatolare;
- Riparazione e rafforzamento delle murature in tutte le parti lesionate, senza modificarne possibilmente la rigidezza e la duttilità, mediante applicazione di rete in fibra di vetro su matrice di malta strutturale fibrorinforzata, e – ove occorre in base alla dimensione delle lesioni – con la modalità del “scuci-cuci”;
- Raddoppio delle murature ad una sola testa, ed inserimento di diatoni e ammorsature tra muri esistenti e nuovi muri nonché negli incroci ad angolo
- Rafforzamento dei solai lignei e delle volte con cappa strutturale superiore di c.a. e loro valorizzazione all’intradosso lasciando i soffitti in legno e cotto a vista
- Formazione di cordolo sotto copertura in c.a. sui muri portanti
- Inserimento di tavolato rigido con pannelli in compensato marino OSB in copertura e nastri in acciaio per ridurre il comportamento spingente della copertura in legno
-Inserimento di nuove travi in legno nei solai del primo impalcato, per ridurre la luce di appoggio dei travetti
- Impacchettamento delle murature perimetrali e longitudinali con fibra di vetro su matrice di malta strutturale fibrorinforzata.
Con l’occasione si è operato un aumento dell’efficienza energetica implementando gli isolamenti termici in copertura e sottopavimento, aumentando così il tetto massimo del contributo finanziario sulla ricostruzione (cambiale Errani), che ammonta ad € 570.000
Casa a Cortile
Committente: Privato
Progetto e d.l. strutturali: Ing. Gaetano Zanoli – ing.Tiberio Altinier
Ubicazione: Cortile di Carpi
Anno: 2012-2013
Dimensione : S.F. = 172,34 mq netti
Descrizione: Edificio residenziale a due piani fuori terra più sottotetto, di dimensioni 16,22ml x 10,32ml e altezza 7,95ml. Le murature sono in mattoni pieni e i solai sono in legno, come la copertura. Il fabbricato è stato dichiarato inagibile con esito B; successivamente il nostro lavoro ha fatto si che, con l’intervento del Comune e della Regione, si riconoscesse un esito E di piena inagibilità in quanto i danni erano maggiori del previsto. In questo modo i proprietari hanno potuto usufruire pienamente dei contributi migliorando la casa al 60% delle azioni sismiche vigenti.L’intervento ha previsto opere di riparazione e consolidamento del fabbricato così riassumibili:
- Costituzione di una fasciatura di ritenzione generale della scatola muraria, tramite cerchiature ad ogni piano, in fibra di carbonio per i due solai intermedi e in acciaio a livello delle travi di copertura e sottotetto, atte a sostituire i cordoli di collegamento mancanti fra muri e solai, ed evitare l’innescarsi di meccanismi di collasso per ribaltamento di pareti fuori dal piano;
- Ripristino della continuità dei muri di spina e controventamento, in passato demoliti da nicchie e apertura di varchi e/o parziali demolizioni, in particolare al piano terreno;
- Riparazione e rafforzamento delle murature in tutte le parti lesionate, senza modificarne la rigidezza e la duttilità, mediante applicazione di rete in fibra di vetro su matrice di malta strutturale fibrorinforzata, e – ove occorreva in base alla dimensione delle lesioni – con la modalità del “scuci-cuci”.
Fabbricato di tipologia ex-rurale
Committente: Privato
Progetto e d.l. strutturali: Ing. Gaetano Zanoli – Ing.Riccardo Acquistapace
Ubicazione: Ravarino
Anno: 2013-2015
Dimensione : S.C. = 268 mq netti
Descrizione:Costruzione in muratura di due piani più sottotetto molto antica e di origine rurale , sviluppata in forma rettangolare allungata su 5 moduli, con l’abitazione posta sul lato sud occupante i primi due moduli, ed i locali rustici posti in progressiva addizione verso nord. L’ultimo modulo a nord, un doppio volume ad uso fienile al piano primo, presenta caratteristiche diverse ed un giunto chiaramente leggibile, per cui è certo che sia un’addizione successiva.
L’immobile ha avuto esito “C” di parziale inagibilità nella scheda Aedes iniziale, ma – visti i notevoli danni subìti – è stato da noi riclassificato “E” con apposita perizia.
L’edificio principale era stato messo in sicurezza con urgenza nell’estate 2012, da altri tecnici, quando ancora il meccanismo normativo delle Ordinanze commissariali per la ricostruzione non era a regime, mediante una discutibile intelaiatura metallica a vista composta da piedritti e longheroni.
Per i motivi suddetti (riclassificazione ad esito “E” e interventi iniziali scarsamente efficaci ed organici) lo studio Zanoli, chiamato dal progettista generale geom.Gianluca Botti, è ripartito da zero con una progettazione più adeguata avente l’obiettivo di un miglioramento al 60%, non senza aver innescato col Comune un proficuo confronto ed un approfondimento del caso di per se’ abbastanza atipico, anche ai fini della corretta determinazione del contributo.
Nel corso dei lavori, come ulteriore complicazione, si sono rinvenuti molti tratti di muratura in mattoni di terra cruda.
Le opere realizzate consistono in:
- nuove strutture di sottofondazione in c.a. ;
- rafforzamento delle murature mediante applicazione di rete elettrosaldata e betoncino, previa estesa applicazione della tecnica a “scuci-cuci”;
- raddoppio delle murature ad una testa nel fienile nord, e chiusura di nicchie esistenti;
- cuciture degli angoli con collegamenti in barre d’acciaio
- sostituzione dei solai lignei con nuovi solai in latero-cemento per uniformare la rigidezza dei piani.
Palazzo Meloni-Nannini – Riparazioni post terremoto
Committente: Privato
Progetto esecutivo e Direzione Lavori: Ing. Gaetano Zanoli – Consulenza di Politecnica s.c.r.l.
Ubicazione: Carpi – centro storico
Anno: 2012 – 2013
Dimensione : S.C. = 407,59 mq netti
Descrizione:
Trattasi di un fabbricato antico di valore storico-artistico, vincolato dalla Soprintendenza B.A.C., con tipologia a corte, risalente ai secoli XVI-XVIII, con struttura portante in mattoni e solai in legno, salvo interventi di rinforzo e parziale sostituzione al piano sottotetto e copertura ove i materiali dei solai sono più recenti.
Il corpo di fabbrica si presenta in pianta con geometria regolare ed inscrivibile in un rettangolo di dimensioni
25 x 42 m, con cortile interno centrale. Esso si sviluppa su quattro livelli fuori terra con una altezza alla gronda di circa 14 m (corpi ovest e sud) e 12 ml (corpi nord ed est), ed è regolare anche in altezza ad eccezione.
Il fabbricato è stato dichiarato temporaneamente inagibile con esito B.
Le opere necessarie per rimuovere l’inagibilità, in buona parte già eseguite prima del 14 novembre 2012, hanno previsto:
- Messa in sicurezza della torretta/altana sporgente oltre le falde di copertura, mediante legature esterne con tre ordini di cavi d’acciaio armonico diametro 14mm, previo posizionamento di morali verticali in legno agli angoli
- Opere di scuci-cuci per immorsare gli angoli a T e ad L dei muri perimetrali e quelli interni, ove opportuno sono state inserite barre in acciaio con resine epossidiche come legante
- Riparazione di lesioni e risarcitura di intonaco su architravi e della muratura dell’arco di passaggio da via Nova verso la corte interna
- Chiusura di nicchie, ex-porte e canne fumarie in disuso per ripristinare e rinforzare la continuità muraria
- Consolidamenti delle murature con rete in fibra di vetro accoppiata a matrice di malta cementizia bicomponente fibrorinforzata alcali-resistente.
L’intervento ha avuto un contributo pubblico tramite procedura Mude pari a circa €. 130.000. (cosidetta “cambiale Errani”).